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Ancora soprusi contro i Cristiani in India

India - scena di vita

India - scena di vita

Mentre le tensioni continuano nello stato orientale di Orissa, gruppi di nazionalisti indù intensificano gli attacchi alle chiese e alle istituzioni cristiane anche nello stato del Karnataka. Gli estremisti indù hanno falsamente accusato di “conversioni forzate” gli operai cristiani mentre il governo dello stato indiano di Karnataka, guidato Partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party, è intenzionato a chiudere le chiese. Sajan K. George del Global Council dei cristiani indiani ha dichiarato all’agenzia Compass che più di 200 persone hanno attaccato la chiesa “Mission Action Prayer Fellowship” nel villaggio di Bada, nel distretto di Davangere, domenica 7 settembre, accusando i cristiani di aver pressato gli indù a convertirsi. George ha riferito che un funzionario della città di Davangere ha disposto la demolizione di tre chiese nella città (la chiesa Eternal Life, la chiesa Divine Healing Ministry e la chiesa Jesus Prayer Hall) dichiarando che gli edifici sono illegali. Alle tre chiese sono stati posti i sigilli. Il giornale The Indian Express ha riportato che le autorità hanno etichettato le chiese come “non autorizzate” e un rappresentante dell’associazione cristiana  Christian Legal Association (CLA) ha riferito a Compass che sono state inviate richieste ad altre 13 chiese di procurarsi una licenza per poter tenere i loro culti. “Questa è una violazione della libertà religiosa prevista dalla Costituzione Indiana” ha riferito un portavoce del CLA. “Non esiste alcuna richiesta simile in nessuno degli stati dell’India”.

 Fonte articolo porte aperte italia

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Escalation di terrore in Orissa (India): a morte i cristiani!

orissa-India

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Dopo l’assassinio del leader indù Swami Laxmananda Saraswati il 23 agosto scorso in Orissa, un elevato stato d’allerta si è diffuso in tutto lo Stato indiano, mentre il governo, cosciente che il fatto potesse essere usato dagli estremisti locali come pretesto per creare disordini, prendeva delle misure di sicurezza per proteggere le chiese e i luoghi di incontro dei cristiani. Ebbene la reazione degli estremisti, radunati in folle aggressive e armate, non si è fatta attendere, attaccando i cristiani della zona e le loro proprietà,  e investendo letteralmente le inadeguate forze di polizia schierate dal governo centrale, che sono rimaste a guardare.I disordini sono stati fomentati dal Bajrang Dal (l’ala più giovane del VHP, ovvero del Vishwa Hindu Parishad, di cui Swami Laxmananda Saraswati era uno dei leader), dal Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), dal Hindu Jagaran Morcha, tutti supportati dal partito Bhartiya Janata Party (BJP). Poco importa se dell’attentato di cui sopra sia sospettato un gruppo di ribelli maoisti, il bersaglio dei disordini sembrano essere esclusivamente i cristiani della zona.
Nell’escalation di orrore che sta avendo luogo in Orissa stanno perdendo la vita numerosi fratelli, molti altri vengono torturati e picchiati, mentre chiese e proprietà di varia natura dei cristiani vengono date alle fiamme (spesso quando all’interno ci sono gli stessi proprietari).
Qui di seguito vi forniamo una lista non completa (e in continuo aggiornamento, perché i fatti si susseguono i rapporti degli inviati sono spesso concitati) dei disordini a danno di cristiani nello Stato di Orissa, dove trovate chiese date alle fiamme, persone assassinate, devastazioni di ogni tipo:

  • tre chiese bruciate nei distretti di Dumerguda, Talsara, Sundergarh;
  • una chiesa cattolica data alle fiamme e una battista è stata attaccata nel distretto di Phulbani; in questa stessa zona sono state bruciate svariate abitazioni di cristiani, così come la casa di un pastore e quella del suo assistente;
  • altre tre chiese attaccate nel distretto di Kandhamal;
  • una chiesa attaccata nel distretto di Koraput;
  • la scuola Ichhapur Carmel è stata pesantemente danneggiata;
  • gli uffici della World Vision (un’organizzazione cristiana statunitense) a Bhawanipatna, nel distretto di Kalahandi, sono stati danneggiati e un’auto di proprietà dell’organizzazione distrutta, mentre nella stessa cittadina una famiglia cristiana è stata vittima della violenza dei manifestanti;
  • altra chiesa a Jeypore ha subito danni;
  • due scuole e un ostello sono stati dati alle fiamme;
  • la chiesa cattolica di Satyanagar, Bhubaneswar (capitale dello Stato di Orissa) è stata attaccata;
  • stessa sorte ad un’altra chiesa a Chandipali, Bargarh;
  • attaccata anche una chiesa pentecostale a Sambalpur;
  • ingenti danni anche al National Institute of Social Work and Social Sciences (NISWASS) e al Xavier Institute of Management (XIM) a Bhubaneswar;
  • una chiesa e circa 20 case hanno subito danni, mentre un uomo che risponde al nome di Rasananda Pradhan è stato assassinato a Rupagaon, vicino a Chakapada, nel distretto di Kandhamal;
  • a Khuntapali, Padampur, un orfanatrofio è stato dato alle fiamme, padre Edward, una suora e dei bambini sono bruciati vivi, mentre almeno 22 membri dell’istituto risultano scomparsi;
  • nella stessa zona, un pastore è stato bruciato vivo, dentro la sua casa;
  • altra chiesa data alle fiamme a Sukinda;
  • attacchi ad una chiesa dei fratelli anche a Gosaninuagaon, Berhampur;
  • l’ufficio di Compassion East India (NGO) a Bhubaneswar ha subito dei danni;
  • altre chiese attaccate a Bhimaguda, Nabarangpur, a Jayadev Vihar, Bhubaneswar, a Bidanasi, Cuttack, a Rayagada, a Raikia, così come nel distretto di Kandhamal, ma in questa occasione il pastore non è riuscito a scappare ed è bruciato vivo;
  • altre scuole ed ostelli danneggiati a Madupur, Sohela, Bargarh, lo stesso dicasi per lo scuola-bus della De Paul School, a Berhampur;
  • la William Carey School con i suoi vari scuola-bus, tutto dato alle fiamme;
  • una suora di nome Mina Barua è stata rapita, mentre un prete (padre Thomas Clave) è stato picchiato e denudato;
  • in un posto chiamato Tamba due missionari sono stati arsi vivi;
  • picchiato brutalmente anche Sikender Singh, pastore di una missione pentecostale, nella zona di Bhavani Patna, distretto di Kalahandi, dove peraltro un altro pastore (David Diamond Pahar) è stato costretto a fuggire dopo che 200 estremisti avevano circondato la sua casa (a tutt’oggi non si sa dove si trovi); lo stesso distretto è protagonista di altri attacchi, tre negozi distrutti, due persone (Mr. Alok Das and Rev. I. N. Senapati) sono state picchiate, mentre due famiglie (sempre cristiane), Barik e Pradhan, sono state obbligate con la forza ad abbandonare il villaggio, ma nella concitazione degli eventi il signor Pradhan risulta scomparso;
    Queste sono solo alcune notizie che ci giungono da quello che potremmo definire ormai un fronte, dato che una vera e propria guerra si è scatenata contro i cristiani di Orissa.

Fonte articolo porte aperte italia

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India-Cristiani nel mirino di una nuova legge

india
Una legge anti-conversione è stata adottata  nello stato del Rajasthan. “Non potremo più pronunciare il nome di Dio nelle preghiere in pubblico senza rischiare l’accusa di voler forzare la gente a convertirsi”, denuncia John Matthew, pastore della Missione Internazionale Emmanuel, una associazione cristiana che gestisce una scuola, un ospedale e un orfanotrofio. Da una decina di anni si assiste a una escalation di persecuzioni anti-cristiane in India. Sono state bruciate chiese ed espulse intere famiglie da villaggi, solo perché si sono convertite al cristianesimo.

Verso la fine dell’anno scorso, lo stato di Orissa, è stato segnato da terribili attacchi contro i cristiani. Almeno due chiese  sono state attaccate nello stato di Karnataka. Gli estremisti indù hanno picchiato il pastore e i credenti durante il culto accusandoli di aver forzato gli indù a convertirsi.
Le leggi anti-conversione colpiscono direttamente le associazioni e le chiese cristiane che svolgono una azione sociale ed educativa molto importante in India. Queste leggi sono state già votate negli stati di Madhya Pradesh, Chhattisgarh, Orissa, Himachal Pradesh, Gujarat e Arunachal (in questi ultimi due stati sono in sospeso).
I cristiani sono così perseguitati in India perché il messaggio del Vangelo tocca particolarmente i più poveri nella società. Quando i membri delle caste più basse si convertono, trovano una nuova dignità che mette in pericolo uno dei pilastri della società indiana: il sistema profondamente ingiusto delle caste.

fonte articolo porte aperte italia

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Le Olimpiadi si avvicinanto, la tensione cresce e i cristiani cinesi soffrono

“La Cina è vicina” dichiarano da anni gli economisti nelle loro analisi dei mercati, ma oggi, come sappiamo, questa vicinanza è divenuta materia di delicate contrattazioni internazionali per trovare nuovi equilibri nelle relazioni tra potenze economiche.

Pechino è sotto i riflettori del mondo in vista delle Olimpiadi e tra simpatizzanti, scettici e detrattori, il governo cinese continua il suo cammino verso questo evento sportivo mondiale, inaugurando stadi avveniristici, piscine olimpioniche, programmi di educazione civica e…repressione religiosa. Potrebbe sembrare una forzatura dettata da un punto di vista di parte, ma alla luce dei fatti la repressione in Cina nei confronti di cristiani e cattolici non lascia spazio a dubbi: la tensione aumenta, le misure repressive si diversificano ed intensificano, i membri di chiese cosiddette “non registrate” subiscono soprusi, arresti immotivati, detenzioni in campi di lavoro e confisca di materiale per lo studio, quando non vere e proprie torture fisiche e psicologiche.
Il caso del Tibet è stato ed è una chiara manifestazione dell’immaturità democratica dei governanti di questo grande paese, ma una persecuzione latente e solo parzialmente riportata dai mezzi di comunicazione viene vissuta quotidianamente dalle migliaia di cinesi che pongono al centro della loro esistenza la Parola di Dio.
Le Olimpiadi si avvicinano e la situazione per i fratelli cristiani in Cina sembra peggiorare giorno dopo giorno, vi chiediamo di fermarvi per un momento, di meditare su questo fatto, in particolar modo quando le luci dello spettacolo accecheranno il mondo tra risultati sportivi, medaglie e record da aggiungere al palmares della propria nazione: mentre tutto questo show sportivo e mediatico si consumerà davanti ai nostri occhi, non dimentichiamo che all’ombra del dietro le quinte vi è una dinamica e passionale chiesa cristiana che soffre, perseguitata da un regime che stenta a trovare una collocazione stabile nel mondo, combattuto tra tendenze dittatoriali legate al passato ed accelerazioni irrefrenabili verso il futuro.

da porte aperte italia al servizio dei cristiani perseguitati

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Eritrea: Alcuni pastori rischiano la condanna a morte

piastrina giovanniAbbiamo appreso che alcuni pastori potrebbero essere accusati di alto tradimento, un crimine passibile della pena di morte in Eritrea. Haile Naizghi e Kifle Gebremeskel, pastori della chiesa del Pieno Evangelo e Tesfatsion Hagos della chiesa evangelica Rhema sono fra questi. I tre pastori sono detenuti a causa della loro fede insieme a più di 2.000 altri credenti. Questi prigionieri, per la maggior parte detenuti in modo arbitrario, subiscono torture; alcuni di loro sono relegati in container metallici o in celle sotterranee per forzarli a rinunciare alla loro fede.
Lo scorso finesettimana ci sono stati nuovi arresti mentre il paese festeggiava l’anniversario della sua indipendenza. Un gruppo di cristiani erano riuniti a pregare per il loro paese, quando i poliziotti hanno fatto irruzione nella casa. I 25 presenti sono stati arrestati e sono ora rinchiusi nel commissariato di Adi-Kuala, una città vicina alla frontiera etiopica.

Nello stesso finesettimana però abbiamo appreso della liberazione di altri 25 cristiani che erano detenuti da tre mesi. I credenti hanno dovuto pagare una cauzione del valore di circa 3.400 €.

Il presidente di questo piccolo paese del corno d’Africa, Isayas Afewerki, ha chiuso tutte le chiese protestanti indipendenti del paese a maggio del 2002, vietando ogni tipo di culto e imprigionando tutti coloro che infrangono questo divieto.

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